La terapia ABA per l’autismo svolta presso il Centro Clinico Il Ciliegio di Cantù

ABA, acronimo di Applied Behavior Analysis (Analisi del comportamento applicata), è la scienza in cui vengono utilizzati dei principi per modificare un comportamento, in particolare per ridurre un eccesso comportamentale o per insegnare un nuovo comportamento (comportamento target). E se vi dicessi che praticamente tutti i nostri comportamenti rispondono alle stesse regole comportamentali anche senza che ce ne rendiamo conto? Pensiamo a quando abbiamo sete, vediamo un bar ed entriamo per comprare da bere o quando andiamo al lavoro  anche se siamo stanchi, per avere lo stipendio a fine mese, quando abbiamo mal di testa e prendiamo una pastiglia per farlo passare oppure quando al supermercato i bambini iniziano a piangere perché vogliono quel gioco nuovo e noi li accontentiamo pur di uscire da quella situazione di disagio.

Ecco questi sono soltanto alcuni esempi ma ogni comportamento risponde alle ‘regole’ comportamentali. Ogni comportamento umano ha degli antecedenti e delle conseguenze, modificando antecedenti e/o conseguenze possiamo modificare il comportamento target.

Gli antecedenti sono gli stimoli che precedono il comportamento target, le conseguenze sono gli stimoli successivi all’emissione di un comportamento target e possono essere rinforzo (aumenterà l’emissione di un preciso comportamento), punizione ed estinzione (che diminuiranno/elimineranno l’emissione del comportamento).

Quindi, riprendendo gli esempi iniziali, proviamo a vedere come i nostri comportamenti rispondano alle stesse “regole”; cerchiamo per ogni situazione di individuare l’antecedente, il comportamento e la conseguenza.

Antecedente “fa caldo, abbiamo sete e vediamo un bar”: la motivazione è la sensazione di sete come ci comporteremo?

Comportamento: entreremo nel bar e chiederemo da bere.

Conseguenza: riceveremo da bere dissetandoci (rinforzo); in futuro in una condizione simile molto probabilmente faremo la stessa cosa per poterci dissetare.

Dopo aver compreso che tutti i comportamenti hanno antecedenti e conseguenti e che modificando uno e/o l’altro il comportamento cambia, cerchiamo di sfatare alcuni falsi miti dell’ABA che ancora oggi spesso viene definito un “addestramento”.

Prima di tutto la capacità del bambino di rispondere ed eseguire ogni nostra istruzione (caratteristica che spesso viene vista come robotizzante) è fondamentale per l’incolumità del minore: “fermati, non attraversare la strada, non toccare che scotta, resta vicino a me, dammi la mano, aspetta” sono istruzioni salva vita.

Inoltre la forte rigidità è necessaria per modificare un comportamento o per insegnare un comportamento o delle competenze nuove per cui bisogna essere meticolosi e non superficiali. È poi importante e fondamentale (e ci terrei a sottolineare proprio questo punto) che tutti gli attori che vivono/ lavorano/interagiscono con il bambino si comportino allo stesso modo; pensiamo a un bambino che sta imparando a risolvere le espressioni di matematica, se la maestra le insegna in un modo, il papà in un altro e la mamma in uno diverso ancora, il bambino finirà col non capire come eseguirle o con eseguire le espressioni in 3 modi diversi a seconda di chi sarà presente in quel momento ma la domanda e: come eseguirà le espressioni quando farà la verifica e sarà da solo? Probabilmente sarà molto confuso. Questo è il motivo per cui tutti devono agire allo stesso modo, con le stesse strategie.

Nell’intervento ABA si tiene sempre conto dell’individualità e unicità del bambino come elementi di ricchezza e non elementi da eliminare, inoltre la programmazione viene effettuata tenendo in considerazione il contesto famigliare e sociale in cui il bambino è inserito.

Presso il Centro Clinico Il Ciliegio di Cantù vengono svolti percorsi per l’età evolutiva basati sulla metodologia ABA, soprattutto nei casi di Disturbo dello Spettro Autistico, ADHD e Disturbo Oppositivo Provocatorio.

Dott.ssa Sonia Zorloni

Pedagogista

Analista del comportamento in formazione

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