Conoscere e coltivare l’Intelligenza Emotiva

Le emozioni sono impulsi ad agire che ci permettono di gestire gli eventi della vita. La paura, ad esempio, ci permette di essere pronti a reagire in situazioni di pericolo. Per questo motivo tutte le emozioni sono da considerare positive e mai negative; piuttosto possiamo dire che alcune di loro sono spiacevoli.

Nella nostra quotidianità cadiamo spesso in un errore: pensiamo che esista un’unica forma di intelligenza e che questa corrisponda alle abilità logico-matematiche misurate con il quoziente intellettivo (QI). Un autore importante che nel 2000 ha messo in crisi questa visione è Gardner; egli afferma che esistono almeno 8 forme di intelligenza, ad esempio l’intelligenza corporea, l’intelligenza linguistica e l’intelligenza musicale. Una particolare forma di intelligenza è quella emotiva.

Molte ricerche hanno ormai confermato la grandissima importanza che questa forma di intelligenza ha nella nostra vita, molto più di quella logico-matematica. È stato dimostrato che il quoziente intellettivo contribuisce circa al 20% nel determinare il successo nella vita, mentre l’80% è determinato da altre variabili in cui risultata fondamentale l’intelligenza emotiva. Il QI da solo non permette di essere preparati ad affrontare e superare le difficoltà che la vita ci pone. Al contrario chi è emozionalmente competente è più efficace a relazionarsi con gli altri e ciò è utile nella scuola, nel lavoro e nel mantenere relazioni amicali e di coppia soddisfacenti.

Le abilità che contraddistinguono una persona emotivamente intelligente sono cinque.

Autoconsapevolezza: saper riconoscere quali emozioni si stanno vivendo e capirne i motivi. Questa è l’abilità fondamentale ed è requisito indispensabile per le altre quattro.

Controllo: consiste nella capacità di calmarsi, di controllare i propri impulsi e di esprimere le emozioni in modo socialmente accettabile. Spesso le emozioni più difficili da gestire sono la rabbia e la paura.

Motivazione: utilizzare le emozioni per raggiungere i propri obiettivi, senza farsi distrarre dalle emozioni maggiormente spiacevoli.

Empatia: riconoscere le emozioni altrui, soprattutto attraverso il linguaggio non verbale.

Abilità sociali: più una persona è consapevole ed empatica più ha buone capacità di relazionarsi con gli altri e di risolvere i conflitti.

Le persone possono avere una o più di queste abilità, non per forza dobbiamo eccellere in tutte ma è comunque evidente che più siamo competenti nelle cinque aree maggiore sarà il nostro benessere.

L’intelligenza emotiva si sviluppa fin dalla primissima infanzia; genitori emotivamente competenti trasmettono queste abilità ai figli quotidianamente e per questo vengono chiamati “genitori allenatori”.

Ma anche da adulti è possibile allenare la propria intelligenza emotiva, ecco alcuni semplici esercizi!

Allenare l’autoconsapevolezza

Durante la giornata chiedersi più volte: come sto in questo momento? Quale emozione prevale? Come sta il mio corpo? Perché sto così?

È importante fare questo esercizio anche se non stiamo vivendo niente di particolarmente coinvolgente. Ricordiamoci di notare anche le emozioni positive, che a volte tendiamo a dare per scontate. Tenere un diario dove annotare quello che si è osservato può essere d’aiuto.

Allenare il controllo

Se siamo in preda di un’emozione possiamo cercare di identificare i pensieri che la alimentano; una volta trovati dovremmo provare a metterli in discussione. Ad esempio se siamo arrabbiati con qualcuno perché ci ha fatto uno sgarbo potremmo chiederci quali possono essere i diversi motivi per cui quella persona può essersi comportata con noi in quel modo. Questa riflessione porta già un effetto calmante.

Consapevolezza e controllo sono le due abilità di base, senza queste sarà molto difficile poter sviluppare le altre. L’allenamento deve quindi iniziare da qui.

Buon allenamento a tutti!

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