Le difficoltà nell’alimentazione dei bambini

Quando parliamo di bambini con difficoltà nell’alimentazione ci riferiamo non a problematiche patologiche come possono essere anoressia, obesità o bulimia, ma ai comportamenti alimentari del mangiare troppo o troppo poco. Questi comportamenti spesso preoccupano molto i genitori ma fortunatamente è raro che ci siano delle complicazioni mediche.

Quando i genitori notano queste difficoltà è bene che prima di tutto si rivolgano al proprio pediatra per assicurarsi che non ci siano problematiche fisiologiche, ovvero che il bambino che mangia poco non abbia carenze nutritive e che il bambino che mangia troppo non sia a rischio di obesità o abbia altre patologie.

Una volta accertato che il bambino è in salute è importante riflettere su come poter aiutare il proprio figlio: il primo passo è comprendere che cosa stia succedendo.

BAMBINI CHE MANGIANO POCO

Prima di tutto è possibile che un bambino, fin dai primi mesi di vita, abbia manifestato una selettività verso il cibo, mangiando solo determinati alimenti. In questo caso il fatto di mangiare poco non deve allarmare, in quanto è una caratteristica che potrebbe rimanere costante nel tempo.

Inoltre i bambini sono molto abitudinari e hanno bisogno di regolarità e prevedibilità, quindi per loro può essere difficile aprirsi alla scoperta di nuovi cibi. Questi bambini hanno solo bisogno di tempo e di rassicurazioni e piano piano inizieranno a mangiare sempre di più.

A volte il rifiuto del cibo è un modo per comunicare ai propri genitori qualcosa che per il bambino è difficile da esprimenre, ad esempio la presenza di un disagio o di una difficoltà emotiva momentanea.

Altre volte rifiutare il cibo è un modo che il bambino ha per sperimentare la propria indipendenza e la propria possibilità di dire no ai genitori.

I genitori, infine, potrebbero pensare di sapere quali siano le quantità adeguate per il proprio figlio, dimenticando che lo stomaco dei bambini è più piccolo e raggiungono più facilmente la sazietà rispetto ad un adulto.

Come può intervenire un genitore?

Se il bambino ha bisogno di routine e regolarità, i genitori possono incoraggiarlo ad assaggiare nuovi cibi, rassicurandolo e senza pretendere che mangi sempre tutto.

Se invece si tratta di un tentativo di sperimentare la propria indipendenza è importante non insistere e non forzare il bambino, ma lasciargli la possibilità di scelta e di controllo. In questo modo lo aiutiamo a percepire se stesso come un soggetto con capacità di scelta e di azione: aumentiamo cioè la sua autostima e la sua autoefficacia.

Se il mangiare meno è un modo per comunicare una difficoltà è importante che i genitori cerchino di comprendere l’origine di questa difficoltà per poterlo aiutare nel modo più adeguato. Impuntarsi sul farlo mangiare quando la problematica riguarda qualcos’altro è controproducente: non si risolve il problema del bambino e il momento del pasto diventerà teso e rabbioso.

BAMBINI CHE MANGIANO TROPPO

Questo secondo caso è meno riconosciuto dai genitori: si pensa infatti che essere in carne possa essere normale per un bambino e che crescendo la forma del corpo cambierà. Purtroppo non è sempre così, per questo è importante che un genitore si accorga della situazione in modo da poter intervenire precocemente ed evitare il rischio maggiore: l’obesità.

Anche il mangiare di più può essere un segnale che il bambino manda per comunicare un disagio, per cui è importante che un genitore non si focalizzi sul tema del cibo ma cerchi di capire cosa vuole comunicare il bambino.

Se invece il proprio figlio è da sempre portato a mangiare tanto bisogna seguire alcuni accorgimenti.

Prima di tutto è importante non farlo sentire inadeguato e diverso, per cui tutta la famiglia dovrà cercare di migliorare il proprio stile di vita, rendendolo più sano.  Chi cucina deve tenere sotto controllo le porzioni degli alimenti, preparando le giuste quantità e prediligendo pasti fatti in casa. Bisogna poi fare attenzione alle bevande, ricordandosi che è sempre meglio l’acqua per un bambino. Il tutto seguita da una sana attività fisica.

Attenzione però a non esagerare: lo stile di vita sano non deve diventare un’ossessione, qualche sgarro è consentito!

CONSIGLI PER TUTTI

Ricordate che il gusto è molto personale e alcuni alimenti possono davvero non piacere ai bambini.

Non date troppo valore al cibo, rischiate di trasformare il momento del pasto in una lotta continua.

Cercate di riproporre più volte gli alimenti non graditi, in modo che i bambini si possano abituare.

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